Con lo slogan “il governo taglia, noi chiediamo investimenti”, le forze d’opposizione, guidate da Elly Schlein (PD), Giuseppe Conte (M5S), e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), avanzano proposte ambiziose per aumentare i fondi destinati alla sanità pubblica.
Schlein e Conte “fatti a pezzi” da Il Foglio: durissima analisi
Schlein ha suggerito di recuperare 5,5 miliardi tramite i Sussidi ambientali dannosi (Sad), ossia con la rimodulazione delle accise su benzina e gasolio. Da parte sua, Fratoianni (Avs) propone una patrimoniale per recuperare 10 miliardi, mentre Conte suggerisce di tassare i più ricchi per raccogliere fino a 15 miliardi, con l’obiettivo di raggiungere una spesa sanitaria pari al 7% del PIL.
Il quotidiano Il Foglio ha pubblicato un articolo che evidenzia le “incoerenze” dell’opposizione. L’analisi, firmata da Luciano Capone, ricorda che l’ultima Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) del governo Draghi prevedeva una riduzione della spesa sanitaria dal 7,1% al 6,1% del PIL entro il 2025, con una diminuzione da 134 miliardi di euro a 129,5 miliardi.
Questo calo sarebbe stato ancora più marcato considerando un PIL nominale previsto a 2.136 miliardi di euro, inferiore all’attuale previsione di 2.255 miliardi. In questo scenario, la spesa sanitaria avrebbe rappresentato il 5,7% del PIL, inferiore al 6,3% fissato dall’attuale governo.
Le forze di opposizione hanno presentato un emendamento congiunto per aumentare il fondo sanitario nazionale di 5,5 miliardi all’anno a partire dal 2025. Tale proposta include l’uso dei Sad, una misura che ricorda un’idea già avanzata dalla stessa sinistra.
Inoltre, Avs ha proposto una patrimoniale sui patrimoni superiori ai 5 milioni di euro, che permetterebbe di destinare 10 miliardi alla sanità e 5 miliardi all’istruzione.
Giuseppe Conte, dal canto suo, ha avanzato l’idea di recuperare risorse dalla “corsa al riarmo” per migliorare le condizioni dei pronto soccorso, ridurre le liste d’attesa e aumentare gli stipendi di medici e infermieri.
Critiche e responsabilità: la gestione dei fondi
Giorgia Meloni, durante la presentazione della manovra ai sindacati, ha evidenziato la difficoltà di aumentare la spesa sanitaria, vista la pressione dei 38 miliardi di euro destinati al Superbonus.
Secondo l’analisi del Foglio, il Ministero della Salute è stato guidato dal PD dal 2013 al 2022, con un solo intermezzo a guida M5S durante il governo Conte. La scelta dei governi passati di non utilizzare i fondi del Mes sanitario, ma di destinare ingenti risorse a misure come il Superbonus, è ora oggetto di critica.